venerdì 2 settembre 2011

La seconda parte di Javeh

Quando il nostro Padre Creatore rimase prigioniero di questo Universo, la sua parte che rimase trattenuta all’interno cominciò a reintegrarsi nell’ambiente che si stava formando. Questa sua seconda parte cominciò a rendersi conto solamente allora di ciò che stava succedendo in questo Universo fisico-materiale.
Egli non si ricordava della sua esistenza anteriore, e nemmeno del fatto che fosse diviso e che avesse una sua parte rimasta all’esterno di quel contesto esistenziale nel quale era inserito. Cominciò ad avere coscienza soltanto di questa realtà e delle altre che appartenevano alla sua creazione.

Guardate un po’ cosa era successo: un essere di livello superiore s’era diviso, con una parte trattenuta come prigioniera dalla sua propria creazione e un'altra rimasta in un differente contesto cosmico!

La parte prigioniera cominciò ad avere una coscienza propria, indipendente dall’altra che non apparteneva a questo mondo materiale. In seguito alla ricostituzione, la seconda parte di Javeh cominciò, attraverso la sua potente mente, a capire che aveva creato questo mondo che adesso si stava formando. Intese d’essere l’unica individualità esistente in questo nuovo contesto, e che intorno ad essa esisteva solamente un conglomerato di cellule che si moltiplicavano e si aggruppavano dando vita alle molte forme esistenziali nei campi specifici dei regni minerale, vegetale e animale.

Javeh rimase meravigliato dalla sua creazione! S’incantò con tutto ciò che stava succedendo nell’Universo da lui creato. Dimenticandosi della condizione in cui adesso si trovava, Javeh cominciò ad esercitare il dominio su tutto ciò che sorgeva in questo Universo.

Cerchiamo di capire cosa in realtà avvenne: Javeh, o meglio, la sua seconda parte che rimase prigioniera in questo Universo, cominciò a creare, creare e creare sicuro della sola esistenza di questa realtà, di cui era il dio creatore!

I tempi passarono e la seconda parte di Javeh cominciò ad avere difficoltà nell’amministrare la propria creazione in continua espansione, comprendendo che non era più in grado di controllarla. Decise allora di creare alcuni esseri, i suoi figli, per aiutarlo nella manutenzione e amministrazione dell’Universo.

Noi, figli di Javeh, siamo stati creati a sua immagine e somiglianza, per aiutarlo a concretizzare il suo sogno di diventare il dio di tutto questo Universo e di tutto ciò che ha vita in questo ambiente. Da lui abbiamo ricevuto tutte le caratteristiche genetiche e fisiche. Non eravamo cattivi per natura, ma solo uguali al nostro Padre Creatore! 
Javeh si rese conto allora che i suoi figli erano stati creati per amministrare e per, a loro volta, creare in questo Universo, e lo facevano incessantemente, generando con ciò un grave squilibrio in tutto quel contesto.


                      



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