mercoledì 3 aprile 2013

TUTTO IL RESTO... E' NOIA! - Per non annoiarmi...

Ognuno di noi vive in tre differenti fasce vibratorie: quella fisico/materiale, impero della mente; quella astrale, che raggiungiamo con il corpo energetico (perispirito) ogni volta che ci addormentiamo; quella spirituale, residenza dell'anima.
È solo in quest'ultima, però, dove ogni differenza individuale viene annullata dalla sintonia perfetta che si produce nell'insieme collettivo. Lì, nella dimensione spirituale, non esistono belli e brutti, buoni e cattivi, bianchi o neri, uomini e donne... interisti e milanisti. Tutti siamo uguali, puri esseri di luce consci del gravoso compito che ci siamo assegnati: pacificare il mondo fisico elevando sempre più le sue frequenze vibratorie, fino a riconnetterlo con la realtà del mondo dello spirito.
Questo compito, quello della pacificazione, è il massimo risultato che ricerchiamo, da cui dipende tutto il resto in termini di evoluzione del genere umano.
Traslare questo concetto spirituale nella realtà olografica in cui si esprime la materialità è impresa delle più difficili, perché entra in contrasto diretto con lo schema funzionante nella mente, che procede per classificazioni e divisioni.
Non credo, dato il nostro attuale livello di conoscenze, che saremo capaci di farlo... forse le prossime generazioni. .. ma credo sia nostro dovere di esseri evolutivi di tentarci, almeno.
Ecco perché ritengo - forse vanamente visto il burrone emozionale che ancora separa gli uni dagli altri - sia buona opera esaltare il concetto di unione, anche in presenza di tutto ciò che apparentemente ci divide.
Partire dalle differenze per trovare comuni denominatori mi sembra quindi operazione tra le più intelligenti, umanamente e spiritualmente parlando.
Ciò non significa non considerare le differenze, ne piegare la testa di fronte ai soprusi altrui... ma solo cercare di provare - tutte le volte che ci è possibile - a considerare la possibilità di attuare un così grande proposito evolutivo anche nella nostra meschina condizione di umani, inseriti in un mondo fenomenico che favorisce la logica della sopravvivenza a qualunque costo, e del predominio del più forte sul più debole.
Ciò che apparentemente potrebbe quindi sembrare una debolezza, la tolleranza estrema, è quindi atto di sovranità spirituale sulla realtà materiale, e il maggior risultato che ogni essere spiritualizzato dovrebbe agognare.
Trasportare questo modo di pensare nella nostra quotidianità - anche politica - è la vera avventura esistenziale di ogni spirito incarnato, e tutto il resto... è noia.



… Perciò per non annoiarmi ogni giorno mi assumo la responsabilità di ricordarmi quale è il mio unico compito e quali sono gli strumenti che ho a disposizione per portarlo avanti. E mi ritrovo ogni volta ad ascoltare come risuonano nel mio cuore le tre parole d’ordine dell’attivista spirituale, e a riflettere sul loro profondo significato per viverle come attitudine quotidiana: dignità, tolleranza e solidarietà. Mi sono innanzitutto radicata nella dignità, cioè nella consapevolezza del mio essere spirituale che solo vorrebbe governare e nutrire la mie scelte di vita. Questa essenza spirituale pervade e forma tutti gli esseri, miei compagni in un campo comune di coscienza, e questa coscienza ci unifica: quindi il primo passo è non sentire più separazione tra me e l’altro. Come l’albero amico, con cui ho instaurato un rapporto speciale e che mi è vicino, fuori dalla mia finestra, del quale percepisco l’intento vitale di innalzarsi verso il cielo, così grazie alle mie radici, come le sue, mi fortifico e evolvo, e tendo anch’io verso il cielo per sentirmi a casa, sempre più spesso. Ma la mia casa ora è qua sulla Terra, e per svolgere il mio compito ho due strumenti: la tolleranza e la solidarietà. Sembra semplice e quasi scontato, in fondo sono più di duemila anni che lo sappiamo. Anche questi concetti così universali e eterni mi appaiono ora sotto nuove vesti, perché cambiando l’osservatore, come ci conferma la nuova scienza, cambia anche la realtà. Nella storia, almeno in quella che conosciamo, l’umanità ha sempre cercato di realizzare questi principi: rivoluzionari, anarchici, filosofi, profeti, maestri, santi… tanti hanno iniziato questo cammino difficile, una scalata piena di ostacoli, e il viaggio verso la pace universale continua senza sosta, ma il processo è in fase di accelerazione. In modi diversi, con strumenti vari e poliedrici pensieri, ma all’origine l’unica cosa certa e semplicissima è sempre quella: fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te stesso, in una logica di mutuo appoggio, seguendo l’unica legge esistente, quella dell’Amore… a maggior ragione se fra me è l’altro non esiste separazione. Ma le parole, i concetti, le ipotesi e le teorie ormai non possono più funzionare, almeno per me, con la mia naturale tendenza a vivere la realtà del mio Sé Ideale e precipitare in quella del mio Sé Reale ogni volta sempre più rumorosamente. Ogni momento quindi voglio ricordarmi di ritornare all’Essere, centrarmi nel mio Sé Superiore, spostare la mente e osservarla, con simpatia, ascoltare il cuore e agire con gesti solidali e amorevoli. Comprendendo e riconoscendo l’essere spirituale in chi mi circonda, chiunque esso sia, posso anche trasformare la tolleranza in perdono, la solidarietà in compassione, con estrema umiltà e massimo ardimento. Allora ecco che l’Attivismo Spirituale è un metodo per aiutarmi a osservare gli accadimenti di questa epoca storica con occhi ben aperti e radicati sia nella Terra che in Cielo, senza nascondere quello che non mi piace o mi disturba, è un metodo che mi stimola ad utilizzare semplici strumenti propri dell’essere umano e ancor di più dell’Essere Spirituale, è un metodo che tutti individualmente, con le proprie speciali e uniche risorse e potenzialità possono sviluppare e rendere attuale nella proprie azioni quotidiane. E soprattutto è un metodo che non ammette più deleghe, né modelli né leader. La nostra coscienza è l’unico maestro e l’unica via da seguire, quindi l’obiettivo primario dovrebbe essere solo uno: risvegliarla sempre di più! Ci stiamo provando! Grazie a tutti noi! 


(Rossella)


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