sabato 30 aprile 2011
Cosmogonia - Sconcerto generale
La decisione del Maestro di incarnarsi come un qualsiasi terracqueo per immergersi nel mondo tutto materiale della Terra, creò immediatamente uno sconcerto generale in tutti gli ambienti spirituali.
Vari ordini di problemi si presentarono immediatamente agli occhi dell’Alta Spiritualità, oltre a quelli di tutti gli assessori del governatore spirituale della galassia. Alcuni grandi, altri enormi, altri ancora apparentemente invalicabili. Nessuno, tranne il Maestro, riusciva a capire i veri propositi di quell’azione, nemmeno Ya Yevh che Quella presenza l’aveva invocata.
A prescindere dalle ragioni a sostegno della decisione (la legge del libero arbitrio è valida per tutti, nell’Universo e al di fuori d’esso) erano le difficoltà tecniche a mettere in crisi, sin da subito, gli esseri deputati al processo reincarnatorio. Se è quasi routine l’immedesimazione di uno spirito “normale” in un feto in formazione, assolutamente inconsueto era ipotizzare la stessa procedura per il caso del Maestro.
Il processo reincarnatorio è un concorso di più volontà: dallo spirito desideroso di rientrare nell’esperienza fisica, ai suoi “compagni di viaggio”, ai mentori spirituali dell’incarnante, ai tecnici che seguono tutto il processo di “immantazione” dello spirito al nuovo corpo. Quello che normalmente succede, poco prima di quest’ultima fase, è l’inizio dell’adattamento dei corpi non materiali a quello fisico, in una sequenza che può durare mesi o anche anni, ma che sempre si risolve con il 100% del risultato atteso, data la compatibilità reciproca tra i corpi dimensionalmente differenti.
Il primo grande problema che si presentò a questa equipe – quella che sovrintende al processo reincarnatorio – fu cercare di capire come “ridurre” la personalità spirituale del Maestro. I corpi materiali degli homo sapiens, infatti, erano costituiti per accogliere “naturalmente” gli spiriti degli esseri di mondi d’espiazione e pena. La loro complessità vibratoria, infatti, entrava in simbiosi perfetta con i corpi fisici che li avrebbero accolti. Non così poteva funzionare per Gesù. La sua essenza spirituale era di una tale caratura che mai si sarebbe potuta “ridurre” fino a permettergli di entrare in un corpo materiale, almeno questa era l’idea dei responsabili dell’equipe.
Con pazienza e determinazione il Maestro gli offrì modo di ricredersi, incentivandoli allo studio per la risoluzione dell’apparente problema, che comunque alla fine – come sappiamo – si risolse.
Ordini di complessità maggiore s’imposero perentori per tutti gli esseri appartenenti all’Alta Spiritualità, invece, e stiamo parlando dei co-creatori, come Ya Yevh, degli altri esseri cristici, di tutti coloro, poi, che si trovano nella scala intermedia tra gli esseri cristici e il Padre – e sono tanti, tantissimi. Chi appartiene a queste categorie esistenziali v’è arrivato per il grado di purezza che ha saputo infondere alle proprie esperienze, nel corpo e nello spirito, durante tutto il processo evolutivo. Raggiunte le vette spirituali il loro magnetismo vibratorio irradia nelle galassie, nei mondi, nelle realtà parallele e in tutte quelle altre dimensionalmente differenti, sostenendo con la propria forza intrinseca i destini di questo o di quel luogo, con tutti gli esseri in essi inseriti.
Una semplice macchia, in un corpo spirituale di quella forza e dimensione, può provocare un disastro inimmaginabile, a se stesso e a tutti gli altri. A se stesso perché lo costringe al ripristino delle condizioni energetiche perdute, in un processo che può non avere tempo. A tutti gli altri – Alta Spiritualità compresa – perché obbliga a un ritardo evolutivo, nell’attesa di queste condizioni ripristinate. Forse sarà un po’ complesso da intendere, ma vi assicuro che è un vero disastro!
Lo stesso Ya Yevh, che intendeva – come ha sempre fatto con tutti – “manipolare” Gesù affinché gli risolvesse un problema da lui stesso creato (la devianza dell’homo sapiens dal cammino tracciato, ad opera del proprio DNA del creatore e dell’influenza extraterrestre), era sicuro che questi sarebbe venuto nella Sua veste cosmica, già che Gli sarebbe stato impossibile entrare in un corpo materiale.
La sorpresa, e lo sconcerto generale quindi, furono unanimi e provocarono un certo panico.
Solo il Maestro – e il Padre con cui era Uno – sapevano.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento