Lasciarsi andare nel "flusso" dell'esistenza è la scelta più difficile che un essere umano può compiere.
Il risultato di questa scelta non è per niente scontato, potendo variare tra differenti estremi: la corrente potrebbe portarci su una spiaggetta dalle sabbie dorate, o verso una cascata mortale, o chissà d'altro dove.
A me, ogni volta che mi trovo in questa situazione, tremano un po' le gambe, ma comunque decido di seguire ciò che sento nel cuore, e non nelle ginocchia.
Non so mai se ciò che mi sto apprestando a fare darà i risultati attesi, ma so che non è questo l'importante, perchè credo invece che importante sia il tuffo nella corrente, l'abbandono, il mettere la propria esistenza nelle mani del Padre. E' un atto di sottomissione dell'anima alle leggi nascoste al mondo fisico, quelle delle energie che regnano nel cosmo.
Molti non capiranno di cosa sto parlando, altri faranno un sorrisetto di sufficienza, altri ancora mi derideranno, ma alcuni... sanno esattamente quello che voglio intendere, perchè hanno già fatto questo tipo di esperienza, almeno una volta, e sanno del tremore delle ginocchia, e dello spirito che ti accarezza, tranquillizzando la mente inquieta.
Ecco, sono ancora seduto sulla riva del fiume, e guardo il ribollire delle acque, mentre mi passano veloci accanto. So che fra un po' dovrò buttarmici dentro, da solo, abbandonando gli affetti, le sicurezze, le convenienze. Cerco di farmi forza, perchè ho ancora un po' di paura, ma so che, quando arriverà il "mio" flusso, non avrò esitazioni, e mi lascerò cadere. Se arriverò nella spiaggetta dorata, manderò a tutti una bella cartolina, ma se mi sfracellerò nella caduta della cascata farò di meglio: veglierò su tutti voi che mi siete cari, e anche su quelli che non lo sono, e nella mia nuova condizione di spirito puro ringrazierò ogni momento che ho passato tra di voi, miei amati compagni di viaggio.
Nessun commento:
Posta un commento