venerdì 22 luglio 2011

Cosmogonia - L'oscura età media

La radicalizzazione del potere cattolico all’interno delle strutture amministrative dell’impero romano, ormai in netta decadenza, se all’inizio fu per necessità – in molte piccole realtà locali non esistevano autorità al di fuori dell’uomo della Chiesa, a cui spesso erano demandate funzioni che avrebbero dovuto far parte del potere temporale – divenne, col passar del tempo, una precisa strategia politica, volta, a seconda del succedersi delle epoche, ora all’affiancamento di un potere politico – quello dell’impero – ormai in chiara implosione, ora alla sua sommaria sostituzione.

Il disfacimento finale dell’impero, e la sua trasformazione in mosaico feudale, favorì la strategia dell’interazione sempre più forte della Chiesa in tanti settori prima considerati di assoluto appannaggio delle forze civili.

L’abbrutimento dei costumi, favorito da una secolare pausa nella produzione di arti e pensieri, portò i gestori della Chiesa Romana (papi, vescovi e cardinali) ad introdurre tecniche sempre più sofisticate per poter essere assolutamente determinanti nelle scelte politiche del mondo di allora: prima si cominciò con le crociate contro i musulmani, poi contro i propri crociati, rei di aver inventato e attuato un sistema creditizio più agevole e, soprattutto, molto lucrativo; poi continuò con l’Inquisizione.
In quei pochi secoli la Chiesa – totalmente controllata dall’astrale planetario e dai nuovi principi della ribellione, Len Mion (Satana) in testa – riuscì a creare il peggior Karma individuale e collettivo che un’istituzione religiosa che si rifaceva al Cristo come modello riuscì mai a fare.
Le vendite d’indulgenze, le intolleranze verso le minoranze diverse, gli imprigionamenti, le torture e le morti macchiarono definitivamente gli uomini e l’Istituzione, trasformando la Chiesa del Cristo in una spietata macchina che cercava di imporre con la forza la dittatura del dogma cattolico romano, ad uso degli uomini che man mano ne stavano alla sua testa.
Il flusso vibratorio del pianeta, che mai – in realtà – era stato grande cosa, raggiungeva in quell’epoca uno dei suoi maggiori picchi negativi. Il progetto della comunità cosmica, di poter riallacciare rapporti di buon vicinato con i terracquei e utilizzare il loro pianeta come rifornitore di preziose materie prime e base di lancio per viaggi intersistemici, doveva necessariamente essere ancora accantonato.

La reintegrazione cosmica, per ora, rimaneva ancora ai margini delle possibilità di attuazione. 



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