giovedì 18 agosto 2011

Cosmogonia - Il presente

Sembra che questo processo di “miglioramento” della qualità del flusso incarnatorio abbia preso, all’aprirsi del nuovo millennio, un nuovo impulso, determinato soprattutto dagli eventi che stanno per accadere. Le rivelazioni spirituali ci dicono, infatti, che essendo già stata raggiunta la “massa critica”, ossia, “in soldoni”, che più della metà dei terrestri sono riusciti già comunque a migliorarsi intimamente e a diventare, secondo il “loro” linguaggio, “tendenti al bene”, è arrivato il momento in cui un certo processo, quello della trasformazione da "mondo di espiazione e colpa” – quale quello in cui noi siamo – a “mondo rigenerato”, può avvenire.
Per dare forza e rapidità a questo processo, che non raramente può durare tempi lunghissimi, due fatti avverranno, l’uno in sequenza all’altro.

Il primo, il più importante, sarà il ritorno del Maestro, nella Sua veste cosmica e con tutta la Sua “corte” di amici, colleghi e collaboratori.
Causerà molta sorpresa vedere riuniti sullo stesso palco Gesù con Maometto, Budda con Yaweh, Zoroastro con Lao Tse e Platone, mostrando in modo inequivocabile l’assurdità delle divisioni religiose, e determinando con questo l’implicito termine di queste divisioni, e della religione stessa come noi la conosciamo oggi.
Causerà ancora più sorpresa vederli arrivare a bordo di un’enorme nave stellare – la nave del Maestro – contorniata da centinaia di migliaia di altre navi minori, di cui molte sono del tipo di quelle che appaiono copiosamente negli archivi di Youtube, ad esempio, nel settore dei filmati ufologici.

Ma la sorpresa maggiore, forse, sarà il messaggio che il Maestro ci lascerà, né più né meno, badate, di ciò che già ci disse duemila anni fa, ma sicuramente con parole e concetti nuovi, forte del fatto che l’educazione culturale dell’umanità Gli permetterà, oggi molto più che ieri, di comprendere questi principi e concetti, fino a poco tempo fa assolutamente "inconosciuti" e inconoscibili.

La precisa descrizione che Giovanni fa nell’Apocalisse degli eventi che precederanno “il ritorno della Gerusalemme Celeste” – che era poi l’unico modo che quell’uomo aveva, a quel tempo, di descrivere la nave spaziale in cui era stato trasportato, comparandola a ciò che di più luminoso lui avesse mai visto in vita sua, Gerusalemme appunto – e che si sono già tutti compiuti, ci induce a pensare che anche l’ultimo angelo ha suonato la sua tromba.

E’ ora arrivato il grande momento, e siamo nell’ultima mezzora prima che ciò diventi reale, osservabile ed effettivo. Non è più tempo di cercare d’affrettarci per rimettere in sesto ciò che abbiamo negligenziato per tutta la vita – e chissà in quante altre precedenti.
Quello che abbiamo costruito, con il nostro modo di essere di tutti i giorni, è quello che ha determinato la possibilità che questo grande cambiamento possa avvenire, anche se la strada, dopo, sarà tanto o maggiormente lunga di tutta quella che abbiamo già percorso.

Da quel momento in poi, però – ed è questo il secondo importante evento che preannunciavo – sul nostro pianeta avverranno nascite di esseri sempre meno indebitati con se stessi e l’Universo, e sempre più coscienti della propria identità spirituale.
Da loro riceveremo il maggior contributo per l’avanzamento della coscienza come “moneta di scambio” nei rapporti interpersonali e collettivi, imboccando una strada che – per fortuna – non avrà ritorno.

Capisco che a molti, che avranno intuito che quando parlo di questa nuova generazione di spiriti più evoluti mi riferisco ai nostri figli e nipoti, verrà da dubitare e anche da ridere di questa mia affermazione – soprattutto se ripenserà alla scala di valori che attualmente sembra imperversare fra i nostri ragazzini, o magari solo rivedrà i propri figli mentre gliene fanno di tutti i colori – ma vi assicuro che è proprio così, che questo è il movimento in atto.
Aspettare per credere.




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