martedì 9 agosto 2011

Cosmogonia - Da allora fino al secolo scorso.

Il Rinascimento portò una boccata d’ossigeno. Il sorgere di menti illuminate che utilizzarono le arti prima, e le scienze poi, per ampliare gli orizzonti chiusi e tetri in cui quasi tutta l’umanità, soprattutto nel vecchio continente, s’era da tempo congelata, diede un colpo d’arresto – seppur momentaneo nell’ottica dei tempi cosmici – allo strapotere della “gestione” di Len Mion sulle cose della Terra.

Per un attimo, soprattutto verso il diciottesimo secolo, sembrò che l’umanità stesse per imboccare un cammino fatto solo di progressi, di facilitazioni, di allargamento delle basi sociali garantite, di ridefinizione più equa dei criteri di distribuzione della ricchezza.
Addirittura fu scelto nei momenti finali di quel periodo - siamo già nella seconda metà dell’ottocento – di far fare un “salto quantico” a quel pezzo di umanità che aveva maggiormente sofferto l’assalto degli “astralizzati”, permettendogli di avere accesso, e comprendere, filosofie individuali e collettive di alto valore sociale e spirituale, che attraverso esponenti appositamente inviati con quello scopo – ricordiamo Karl Marx con le sue nuove teorie economico-politiche e Allan Kardec con l’esposizione chiara e sistematica della fino ad allora insondabile realtà spirituale – erano state fatte pervenire alle orecchie, ai cuori e alle menti, di masse sempre maggiori di esseri umani.

Quello che sembrava un “trend” in ascesa, però, fu immediatamente ridimensionato dalle scelte economiche di potere che portarono alla prima, e soprattutto alla seconda guerra mondiale. In quei pochi decenni la demenza dell’essere umano si mostrò in tutto il suo fulgore, riuscendo a materializzarsi in un improvviso abbrutimento e impoverimento collettivo, con annessi cento trenta milioni di morti (se vi comprendiamo anche le follie cinesi degli anni cinquanta e sessanta).
E’ proprio alla fine di quegli anni che trovammo l’escamotage migliore per fare comprendere a quei pochissimi “fratelli” extraterrestri che ancora non riuscivano a credere ai loro occhi di fronte a tutta quella barbarie, che noi eravamo veramente così, un’enorme banda di esseri folli che si crogiolavano nella dissolutezza più inutile mentre ci puntavamo addosso migliaia di testate nucleari che avrebbe reso il nostro pianeta un cumulo informe di asteroidi, spazzandoci per sempre dalla nostra dolce e privilegiata orbita, causando danni impensabili – chiaramente – anche a tutti coloro che avevano la sfortuna di avere qualche cosa a che fare con il campo magnetico del nostro globo.

Fu il momento di intervenire nuovamente, questa volta in maniera radicale. Mentre venivano modificate le impostazioni dei grandi flussi incarnatori, permettendo intorno agli anni sessanta reincarnazioni collettive di esseri decisamente più consapevoli del loro ruolo nel creato, e compromessi con un progetto generale di rigenerazione planetaria, veniva contemporaneamente “rimosso” Len Mion, che nel 1989 venne “prelevato” dall’astrale e inviato ad una – chiamiamola – scuola rieducativa, in altro ambiente siderale, per ripercorre le tappe, ormai dimenticate, dell’apprendistato del “buon vivere”.




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