venerdì 19 novembre 2010

Conversazioni con Rogerio Almeida 4° - Stromboli

«Come eventualmente?».
«Come disse Gesù “nella casa del Padre mio vi sono molti posti”. Lui stesso si presenta come uno straniero in questo mondo: “Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo”. Ecco perché ho detto eventualmente, perché il nostro spirito è anch’esso straniero in questo mondo. Al momento siamo qua, ma la nostra vera casa è l’Universo».
(immagine tratta da qui)
«Mi spiace, amico, ma non credo negli spiriti» dissi dondolando la testa.
«Neanche io ci credo» rispose sorridendo «So solo che esistono. Ma siccome non mi interessa convincerti di niente, neanche del fatto che l’ideale comunista che tu e tanti altri abbracciate con tanto ardore, nella forma in cui lo intendete praticare, poco ha  a che vedere con i principi e i postulati di Karl Marx, lascio al tuo buon senso e alle opportunità che la vita ti presenterà per accedere alle informazioni che ti permetteranno di capire qualcosa in più su questo argomento».
«Ehi, aspetta, cosa centra ora Marx? Stiamo parlando di spiritualità »… stavo cominciando a irritarmi.
«C’entra, eccome se c’entra! Esistono piani di ben altro livello che quelli tracciati da noi uomini. Quello della Spiritualità, in specifico l’equipe celeste di assessori del Maestro, era questo: in un’Europa unificata dal talento diplomatico di Napoleone Bonaparte, i lavoratori dell’Alto avrebbero fecondato questa grande confederazione con nuovi postulati nel campo della scienza, della filosofia, della religione, della pedagogia educativa e della politica, affinché le idee lì impiantate si potessero poi diffondere e distribuire per il resto dell’umanità, favorendo le condizioni per la creazione di un’effettiva unione globale di tutte le individualità sparse per il pianeta.
 Così, gente come Charles Darwin, Allan Kardec, Giovanni Pestalozzi, e Karl Marx, nelle aree prima citate, avrebbero fecondato questo mondo con i semi del loro contributo».
Lo guardavo un po’ stralunato, ma di che stava parlando?
Lui notò il mio sguardo interrogativo, ma non se ne preoccupò granché e continuò: «L’intenzione del manifesto comunista di Marx ed Engels, per esempio, aveva come fine rendere degna la vita per il proletariato sottomesso, e come mezzo usava la strategia di una lotta di classe politicamente matura, svincolata da aberrazioni e violenze non necessarie, cosa che mai fu completamente compresa dalle menti umane che tentarono applicarla: sto parlando dei comunisti che agirono in
Russia prima, e in Cina e altri Paesi poi. Nello stesso modo in cui il cristianesimo praticato durante i secoli non ha quasi niente a che vedere con i postulati di Gesù, il comunismo oggi praticato nel mondo niente ha a che vedere con la nobile intenzione di Marx. Ma, giacché me lo avevi chiesto, senza avere alcuna pretesa di convincerti, ti sto rispondendo».
«Sì, però, chi sono ‘sti Pestalozzi e Allan Kardec, e perché li stai associando a Darwin e Marx?» dissi interrompendo il monologo.
«Sono tutti lavoratori di una stessa equipe spirituale che avevano la pretesa di dare un impulso alla vita umana nei loro rispettivi campi specifici di attuazione. Pestalozzi, per esempio, rivoluzionò, attraverso la pedagogia, la forma in cui i bambini europei erano educati, costretti dagli usi di quel tempo (il secolo XVIII) a seguire le direttive segnate dai dogmi cattolici o protestanti, entrambi retti dalla credenza fanatica e da un timore quasi fisico di Dio. Pestalozzi introdusse così la disciplina,
la ragione e la tenerezza come punti fermi per un nuovo metodo pedagogico. Chissà, caro amico» proseguì «se uno degli idoli del tuo movimento, Che Guevara, non utilizzò magari alcuni di questi metodi introdotti dalle pratiche di Gesù, o da quelle di Pestalozzi, nel suo tentativo di disciplinare “con ternura”, con tenerezza, l’essere umano affinché questi apprendesse a valorizzare la vita comunitaria, e non i beni di produzione e il capitale che schiavizzano l’uomo e lo trasformano nel suo più profondo intimo».



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giovedì 18 novembre 2010

Sogni

Non voglio togliere a nessuno la propria opinione su  i sogni e le loro interpretazioni.
Quando qualcuno, infatti, raggiunge un certo grado di affinità con ciò che fa, quasi sempre riesce ad aggiungervi significato, magari addirittura un metodo, che a volte può anche funzionare.




Io – non so voi – ne ho già visti un bel po’: dal lettore di carte, a quello delle mani, delle mappe astrologiche, delle conchiglie, dei fondi di caffè, di qualsiasi altro materiale divinatorio; tutto può essere utile, sempre che dall’altro lato vi sia qualcun altro disposto a crederci.
Non voglio esprimere giudizi, né sui metodi divinatori appena citati né su quello dell’interpretazione dei sogni, cui vorrei invece dare un contesto più ampio.
Il nostro corpo fisico è collegato, tramite una specie di cordone ombelicale invisibile, a un secondo corpo, ancora fisico sebbene estremamente più rarefatto, occupato non più da tessuti e organi ma da centri energetici, reti nervose e gangli dove l’energia immagazzinata dall’esterno, e quella prodotta, si distribuiscono in modo più o meno equilibrato, conforme all’assetto della vita personale dell’essere fisico interessato.


martedì 16 novembre 2010

Cosmogonia - L'arrivo sulla terra

Centomila anni fa circa si consumò il penultimo capitolo di questa lunga storia, con la reintegrazione cosmica di Alt Lam, il diciottesimo pianeta, e l’esilio forzato di Luzbel, del suo quartier generale e di tutti i loro seguaci – milioni di persone – verso l’ultimo dei globi che ancora s’erano mantenuti fedeli ai dettami della “ribellione”, laTerra.
Il nostro pianeta, a quel tempo, era abitato da quelli che noi identifichiamo come uomini primitivi, sparsi in piccoli conglomerati su quasi tutte le terre emerse, e da rappresentanti di varie civiltà extraterrene che per ragioni legate alla nostra incredibile bio-diversità, cercavano piante e soprattutto minerali che servivano, per ragioni differenti, ai loro pianeti di origine. 
Il rapporto che si era creato fra queste entità esistenziali così diverse tra loro – i terracquei e gli “altri“ – s’era affermato in modo differente a seconda delle diverse regioni terrene in cui stava sviluppando, ma sempre con un denominatore comune: gli umani obbedivano, gli “altri” comandavano.
Il risultato, d’altronde, non poteva essere diverso: “formattati” come ominidi, senza una vera e propria coscienza, e quindi ancora senza alcuna responsabilità karmica, erano stati introdotti nell’ambiente terrestre col preciso scopo di percorrere tutti i gradi dell’evoluzione, nel più breve tempo possibile.

lunedì 15 novembre 2010

A proposito di ieri...

Ieri è stata una giornata veramente emozionante.
Il Milan ha vinto ( erano tre anni che perdevamo e basta, non se la prendano ora gli interisti ), la Ferrari ha perso ( mannaggia! ), e la mia partecipazione al seminario su contattismo e medianità è andata molto bene.
Non solo c’era un sacco di gente, ma ho visto una grande partecipazione del pubblico ai temi che ho toccato.
Molte persone hanno comprato i miei libri, alcune mi hanno invitato a fare conferenze anche in altre  associazioni, nuovi amici hanno chiacchierato con me fino alle otto di sera. Un successo, insomma.
Credo di essere sulla buona strada, e sono molto soddisfatto.
Un abbraccio sincero ad ognuno di voi che mi legge, e un buon inizio di settimana. 



domenica 14 novembre 2010

Lo Spiritualismo di Allan Kardec 3°

Il principio delle cose   

-          Dio è un essere distinto o sarebbe, secondo l’opinione di alcuni, la risultante di tutte le forze e di  tutte le intelligenze dell’Universo riunite?


-          Se così fosse, Dio non esisterebbe, perché sarebbe un effetto e non una causa; lui non può essere, allo stesso tempo, l’uno e l’altra.  Dio esiste, non puoi dubitarne, e questo è l’essenziale. Credi in ciò che dico e non cercare di andare oltre. Non perderti in un labirinto da dove non puoi uscire. Questo non ti farebbe migliore, ma solo un po’ più orgoglioso, perché crederesti di sapere, quando in realtà non sai niente. Lascia perdere questa questione, e cerca di occuparti di cose che ti toccano più da vicino. Cio’ ti sarà molto più utile che voler penetrare l’impenetrabile.
-           Può l’uomo conoscere il principio delle cose?
-           No. Dio non permette che tutto sia rivelato all’uomo, qui sulla Terra.
-          L’uomo penetrerà un giorno il mistero delle cose che gli sono ora occulte?
-           Il velo si alza nella misura in cui l’uomo si depura; ma, per la comprensione di certe cose, ha bisogno di facoltà che ancora non possiede.
-          Potrà l’uomo, attraverso le indagini della scienza, penetrare alcuno dei segreti della natura?
-          La scienza gli è stata data per il suo proprio avanzamento in tutti i sensi, ma non puo’ comunque andare oltre i limiti fissati da Dio.
-          Può l’uomo ricevere, al di fuori delle indagini scientifiche, comunicazioni di grado più elevato su quello che scappa alla percezione dei sensi?
-          Sì, se Dio così vorrà.


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