martedì 16 novembre 2010

Cosmogonia - L'arrivo sulla terra

Centomila anni fa circa si consumò il penultimo capitolo di questa lunga storia, con la reintegrazione cosmica di Alt Lam, il diciottesimo pianeta, e l’esilio forzato di Luzbel, del suo quartier generale e di tutti i loro seguaci – milioni di persone – verso l’ultimo dei globi che ancora s’erano mantenuti fedeli ai dettami della “ribellione”, laTerra.
Il nostro pianeta, a quel tempo, era abitato da quelli che noi identifichiamo come uomini primitivi, sparsi in piccoli conglomerati su quasi tutte le terre emerse, e da rappresentanti di varie civiltà extraterrene che per ragioni legate alla nostra incredibile bio-diversità, cercavano piante e soprattutto minerali che servivano, per ragioni differenti, ai loro pianeti di origine. 
Il rapporto che si era creato fra queste entità esistenziali così diverse tra loro – i terracquei e gli “altri“ – s’era affermato in modo differente a seconda delle diverse regioni terrene in cui stava sviluppando, ma sempre con un denominatore comune: gli umani obbedivano, gli “altri” comandavano.
Il risultato, d’altronde, non poteva essere diverso: “formattati” come ominidi, senza una vera e propria coscienza, e quindi ancora senza alcuna responsabilità karmica, erano stati introdotti nell’ambiente terrestre col preciso scopo di percorrere tutti i gradi dell’evoluzione, nel più breve tempo possibile.
Con il passar del tempo la loro evoluzione si mostrava però ben più lenta del previsto, anche perché le condizioni ambientali in cui vivevano non favorivano certo la pratica dell’introspezione – unico metodo per il rinnovamento intimo – già che la difesa dei loro clan e territori dai multipli attacchi che la propria natura provvedeva, gli occupava praticamente tutto il loro tempo.
In questo senso fu ben visto, dall’ottica del Maestro e di tutti coloro che partecipavano con dolore all’infinita saga dell’esilio dei ribelli di Luzbel, l’arrivo di questi ultimi in precedenza da Alt Lam, identificando in questo evento la possibilità di offrire a tutti coloro che si sarebbe fatti coinvolgere da questa esperienza un’opportunità di compiere importanti passi evolutivi.
Valeva ovviamente per i terracquei, che nello scambio di informazioni avrebbero conseguito conoscenze a loro fino allora precluse, e valeva anche per i ribelli che, dovendosi forzosamente reincarnare in corpi terrestri per poter vivere sul nostro pianeta, avrebbero avuto la possibilità di ripulire i loro complessi karma attraverso il passar del tempo.
L’avventura di Luzbel e dei suoi seguaci sulla Terra – da noi conosciuta come la saga di Atlantide – poteva cominciare.


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