domenica 13 novembre 2011

Il ritorno sulla Terra di Javeh - parte 2

Gesù accettò pazientemente la situazione e permise che a Val Ellam fosse raccomandato di trasmettere l’informazione che Egli sarebbe tornato un certo giorno, a una certa ora. Noi sapevamo ciò che stavamo facendo, sapevamo che questo non sarebbe successo, ma agimmo in tal senso perché così era necessario. Avevamo bisogno di richiamare l’attenzione di Ellam – e soprattutto di Javeh – sull’esistenza di una pianificazione celeste del ritorno del Maestro, che per Javeh era semplicemente un essere apparso nel suo Universo con una strana proposta peraltro non compresa tanto bene, e con il quale aveva un contenzioso, un credito dal suo punto di vista, originatosi in un’incarnazione passata che lui Gli aveva permesso qua sulla Terra.
In effetti Javeh riteneva che Gesù avesse sbagliato quando qui s’era incarnato con il proposito di divulgare l’esistenza del dio creatore – Javeh – e di esaltare la potenza del popolo ebreo, che in Javeh riconosceva il suo unico dio. Gesù, infatti, era venuto sulla Terra e aveva parlato di amore a tutti, dell’esistenza di un altro Dio, e mai aveva nominato direttamente Javeh come il creatore di questo Universo. Era vero che a lui si rivolgeva con rispetto e devozione, ma mai l’aveva dichiarato come il vero Creatore dell’Universo. Ecco perché gli era debitore!

Arriviamo adesso al momento predetto da Gesù. Egli qui deve ritornare, ma per questo ha bisogno di sollecitare il permesso di Javeh, e ciò solamente perché la Sua natura sublime così Gli impone.

Noi figli di Javeh ci siamo sempre sorpresi di fronte al carattere amorevole e rispettoso di Gesù, assolutamente inadeguato ad aggredire chicchessia e tanto meno a imporre la Sua speciale condizione di unicità con il Padre Amatissimo. È incapace di usare la Sua condizione eccelsa per dominare Javeh e fare di questo pianeta un luogo di apprendistato e di evoluzione per gli esseri che qua sarebbero rimasti dopo la reintegrazione cosmica.
Con questo modo di agire Gesù accolse le condizioni di Javeh: sarebbe stato lui a tornare come comandante del processo della reintegrazione cosmica, ed Ellam avrebbe parlato di lui e della sua creazione, affinché la popolazione umana finalmente sapesse chi davvero fosse.
Gesù accettò quindi le sue condizioni, ma prima avvisò che era necessario chiedere anche il parere di Ellam, in relazione all’accettazione di tale proposta. Val Ellam si dimostrò d’accordo nel fare ciò che Gesù gli chiedeva, cioè parlare di Javeh e della sua creazione. L’avrebbe fatto solo per amore a Gesù, suo Maestro e mentore spirituale. Avrebbe comunque servito Gesù, ma alla condizione – prima di cominciare – di incontrarsi nella dimensione fisica con Javeh, ossia Ellam nel corpo di Rogerio Almeida e Javeh in quello da lui usato nelle apparizioni ai suoi profeti dell’Antico Testamento. Questo incontro era essenziale per poter creare la giusta affinità vibratoria fra i due, e avrebbe poi permesso a Ellam di divulgare tutta la storia della creazione di questo Universo, ad opera di Javeh.

Nel corso di una serie di incontri fra i due, venne deciso che per Ellam sarebbe stato meglio collaborare con gli assessori di Javeh, che a loro volta gli avrebbero raccontato quella storia, affinché ne potesse scrivere e parlare. Questo fu il compromesso raggiunto, poiché la pretesa affinità vibratoria non fu mai raggiunta appieno. Solo così tutta la verità rispetto alla creazione universale avrebbe potuto venire a galla, per la comprensione del genere umano.
Fummo allora designati per accompagnare Ellam, orientandolo in merito ai compiti da svolgere. Cominciammo quindi il lavoro, trasmettendogli graduali informazioni su quello che noi chiamavamo il dramma di Javeh. Gli scritti già prodotti da Ellam con il nostro aiuto spiegano in modo esauriente il processo di creazione di questo Universo, mostrando una panoramica del dramma del Signore Javeh. Stiamo parlando di questo particolare aspetto per far notare la difficoltà con cui Ellam, in quanto nostro intermediario, ancora ha nel trattare direttamente con Javeh, ma come la stia affrontando degnamente in vista di un obbiettivo maggiore: servire il suo Maestro Gesù.

Dopo le prime divulgazioni di Ellam, rispetto a Javeh e al suo Universo, Gesù riuscì a far capire a Nostro Padre che lui non avrebbe potuto giudicare in modo corretto l’evoluzione morale di ogni terrestre. Fu difficile, ma alla fine il Maestro lo convinse.


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