sabato 23 febbraio 2013

LA RIFORMA INTIMA

La riforma intima, individuale, è il compito più arduo che ogni essere umano si trova di fronte nel percorso dell'esistenza, e quindi del proprio cammino evolutivo.
La riforma intima collettiva, per forza di cose, è quindi ancora più complessa, perché per essere attuabile necessita del coordinamento, dell'interazione e della coesione di più persone, a loro volta già impegnate nella risoluzione delle questioni personali.
Questa è l'immensa sfida che il nascente movimento dell'Attivismo Spirituale deve affrontare.
Non possiamo infatti limitarci a raccontarci fra di noi belle storielle sull'anima, sull'appartenenza cosmica di ognuno di noi all'Uno, o a recitare mantra, farci massaggi energizzanti, o regalarci sessioni di abbracci. Questo, c'è già chi lo fa, e qualche altra persona o gruppo in più non fa certo la differenza.
Quello che dovremo fare, invece, è diventare il prodotto della sintesi del miglioramento individuale e collettivo, e saper trasportare la condivisione di questa esperienza fra la gente normale, quella senza particolari conoscenze o propensioni alla visione spiritualista, facendo capire i nostri propositi e obbiettivi.
Trovare la maniera specifica per fare ciò è il primo compito che ci attende, e in questo campo ognuno è maestro, potendo trovare fra le proprie idee quella risolutiva, valida anche per tutti gli altri.
In un movimento dove non ci sono "capi", ma solo gente individualmente e collettivamente impegnata da un compromesso spirituale comune, è diritto e dovere di tutti e di ciascuno proporre, ideare o attuare gesti, azioni, fatti che siano in beneficio del maggior numero di persone, e che abbiano alla loro base le colonne portanti della dignità, della tolleranza e della solidarietà.
Se saremo capaci di far nascere l'Attivismo Spirituale con queste caratteristiche, ci apriremo una strada che potrà portarci molto più lontano di quanto oggi ci si possa immaginare... altrimenti rimarremo dove siamo, succubi degli eventi di una storia scritta da altri, quasi sempre i peggiori.
E' un'impresa erculea - me ne rendo conto - ma so che qualsiasi altro cammino sarebbe solo dilatorio, e a poco servirebbe alla preparazione di ciò che i cieli, sembra in breve, ci riservano.
Così, dovrò soccombere ai sussurri del mio spirito, e per una volta tanto ascoltarlo bene, e fare ciò che mi suggerisce... non ho altra scelta, a quanto pare, se non quella di una ormai vecchia e decrepita chiusura a conchiglia nel peggio nel mio ego e nell'esaltazione massima della paura, fedele compagna di tutte le mie esistenze.
E questo, purtroppo o per fortuna, non posso più permettermelo, perché ora sono... un Attivista Spirituale.

(Post di Facebook del 16 febbraio 2013)


venerdì 22 febbraio 2013

USCIRE DALLA MATRIX

Nasciamo in questo ambiente cosmico/planetario per sperimentare una certa fascia di realtà, inclusa nella matrix energetica fatta dal creatore.
In questa fascia specifica detta fisico-materiale, abbiamo grossolanamente due strade da poter seguire... e ambedue fanno parte del cammino dell'evoluzione che ci porta verso il Padre Inconoscibile. L'una è però molto diversa dall'altra.
Per situare questa affermazione in un contesto più completo dobbiamo dire che noi, terracquei terrestri, siamo tutti esseri evolutivi, le cui origini ultime risalgono ai regni privilegiati di Dio (quello vero, l'Uno), da cui proveniamo e a cui ritorneremo.
Arrivati qua abbiamo avuto a disposizione la possibilità - la stessa che comunque abbiamo sempre, in ogni momento - di utilizzare il libero arbitrio per decidere tra la strada più impegnativa degli istinti e dei bisogni materiali, o quella più semplice della ricerca di se stesso, delle proprie origini spirituali.
Lo so, sembra un paradosso, ma non lo è... solo le grandi anime possono infatti sottoporsi al sacrificio di sottomettersi agli istinti per promuovere in se stesse la "rinascita" dell'ordine etico spirituale originario. E' una sfida da one billion dollar, e quasi tutti quelli che ci si cimentano, perdono. Cercare di applicare gli insegnamenti celesti quando ci si trova, infatti, in una posizione "privilegiata" in relazione all'utilizzo del potere per la soddisfazione dei propri istinti, non è cosa per tutti, e infatti pochi ci riescono.
Gli altri - quelli che scelgono il cammino più semplice, invece, quello del dolore, prima, e della presa di coscienza di se stesso, poi - sono quindi annoverabili fra i più "comodi", "evoluti o pronti a tale", ansiosi di arrivare, comunque, il più lontano possibile nel più breve tempo possibile, verso casa.
Vista in quest'ottica più allargata, quindi, diventa difficile dire a priori chi è chi, tra "buoni" e "cattivi".
Io, memore e cosciente della mia ignoranza in merito, preferisco rimanere ad osservare, cercando di applicare la massima tolleranza con l'intento di "capire". Non intendo con ciò dire che dobbiamo giustificare ciò che non è giustificabile, ma che - comunque sarà la lotta - non bisogna avere preconcetti che non hanno ragione di esistere, vista l'assoluta sintonia vibratoria che accomuna "tutti" gli abitanti di questo pianeta (pochi esclusi), e che quindi dobbiamo partecipare a tutte le battaglie che ci spettano coscienti che dobbiamo promuovere l'unione, e non una contrapposizione aprioristica.
La matrix olografica in cui giochiamo, infatti, è basata su una contrapposizione fra l'amore e la paura, il Bene e il Male. Ma è solo un gioco, non c'è contrapposizione, è illusione, tutto è Uno.
Capire questo, e comportarsi di conseguenza, ci permetterà un giorno di uscire dalla matrix, e vincere il gioco... e io non sono "decoubertiniano", gioco solo per vincere!


(Post di Facebook del 6 febbraio 2013)



lunedì 18 febbraio 2013

DA OGGI...

Non mi é semplice, né frequente, riuscire a mantenermi fedelmente allineato all'insieme concettuale - e soprattutto fattuale, gestuale - della dignità, tolleranza e solidarietà. Spesso (ma sempre meno, grazie al cielo!) scivolo su una cosa, o sull'altra.
Niente di grave, credo, questo in fondo è ciò che chiamiamo "percorso evolutivo personale", ed è naturale ritardare, inciampare, cadere o sbagliare strada. Nonostante la nostra essenza spirituale, infatti, nasciamo dimentichi delle "buone maniere", e solo un duro allenamento, e un autocontrollo costante, ci riporta al ricordo di come dovremmo comportarci, se volessimo davvero onorare il titolo di "figli di Dio".
Quando ciò avviene (fortunatamente sempre più spesso) la gioia intima che provo è grande, e va al di là del mio circoscritto ambito emotivo, e sento che quell'onda felice che genero si spande attorno a me, perdendosi chissà dove, nello spazio infinito...
E' una sensazione così rara, così speciale, che a ben donde potrebbe definirsi come "unione con il Tutto...l'Uno". Ma siccome sono uno abituato a schernirsi, a ricordarsi in continuazione il misero stadio evolutivo in cui - insieme a tanti altri terracquei - mi trovo, riesco ancora a sorprendermi, sempre come se fosse la prima volta.
Provo allora a immaginare tanti uomini e donne che insieme, con i piedi ben piantati per terra, cercano di unire in questa direzione i loro intenti, e soprattutto le loro azioni, e vedo allora un'immensa onda di aurea consapevolezza che si espande tra gli oceani cosmici, increspandone i movimenti.
Vedo anche, in un sottofondo lontano, scuro ma percettibile, schiere di esseri - alcuni simili a noi, altri per niente - osservarci con molta attenzione, ed applaudire soddisfatti.
Ne hanno ben donde - mi dico - in fondo è la sola cosa che da sempre ci chiedono: la riforma intima.
E allora mi sento più forte, pronto per proseguire nella strada che mi sono scelto: quella della formazione di un movimento di attivisti spirituali, che facciano della mia immaginazione una realtà visibile, concreta.
Vedo gli amici che s'avvicinano, e tanti altri impensabili "sconosciuti", tutti con le loro incertezze, le loro domande, i dubbi, ma tutti intimamente convinti che questa sia la migliore strada - l'unica, oserei dire - per meritarci gli onori sul campo. Sogno, insieme alla forza che ognuno di voi mi sta dando, una società diversa... veramente diversa, che mi faccia inorgoglire del lavoro svolto, e dell'eredità che lascerò ai miei figli, e ai figli di tutti.
Una volta avrei detto che sono solo un sognatore... ma ora non più, perché ho capito che solo così potrò imitare il bruco e la farfalla, e trasformarmi da uomo in spirito cosciente. Da oggi, allora, comincerò a diventare un'Attivista Spirituale, e che i cieli mi aiutino...
Namaste

(Post di Facebook del 27 gennaio 2013)


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