sabato 12 gennaio 2013

INIZIA IL GRANDE ANNO NUOVO - 3°

Criticare, recriminare, lamentarsi non ha senso, senza un seguito che indichi una via d'uscita.
Aspettare l'arrivo di un salvatore, angelo, dio o alieno, meno ancora, perché ci blocca in un immobilismo poco costruttivo.
Rifugiarsi nei viaggi della psiche, nelle meditazioni, preghiere e yoga vari, è un esercizio auto-compiacente che, da solo, non possiamo più permetterci.
E' arrivato il momento di passare all'azione, di fare, ed ecco perché ritorna, organizzato, l'Attivismo Spirituale.
Solo unendo sentimenti, pensieri e azioni lungo una stessa direttrice, saremo in grado di produrre risultati tangibili nel miglioramento delle precarie condizioni esistenziali che attualmente ci appartengono.
Non assisteremo al degrado politico e sociale, allo svuotamento delle menti, alle manipolazioni vigliacche che ci vogliono comprimere in un blocco amorfo, non pensante, senza reagire.
Non lo faremo perché noi, da oggi, cominceremo a smantellare le prigioni che ci rinchiudono, e poi ci riprenderemo il diritto a un'esistenza degna.
Non è una dichiarazione di guerra, questa, perché lo scontro tra luce e tenebre è sempre esistito, non è finito, e forse mai finirà.
E' solo un grido, gioioso e roboante, che faremo echeggiare in ogni luogo in cui ci sarà possibile arrivare perché noi, uomini e donne con i piedi per terra e il cuore in cielo, adesso ci siamo!



(Post di Facebook del 5 gennaio 2013)




venerdì 11 gennaio 2013

INIZIA IL GRANDE ANNO NUOVO - 2°

Una scossa tellurica nel mondo delle coscienze ha prodotto l'onda dell'Attivismo Spirituale.
Farlo diventare uno tsunami, che travolga di dignità, solidarietà e rispetto tutto ciò che lo circonda, è da oggi il compito di tutti noi.
E' il nostro impegno per l'attuale generazione, e l'eredità che lasceremo a quelle che verranno.
Attenzione, mondo, stiamo arrivando. Da oggi, niente più sarà uguale a prima!






Manifesto di Orbum
Dichiarazione dei principi della cittadinanza planetaria


Esercita pienamente la tua nazionalità, ma non dimenticare: siamo tutti cittadini planetari.

Formiamo quindi una sola famiglia davanti al cosmo ed è bene ricordare che, per chi ci vede da fuori, siamo soltanto una delle famiglie che vive in una delle tante culle planetarie.
Se siamo una famiglia, diventa inconcepibile la mancanza di indignazione davanti allo stato di miseria – materiale e spirituale – nella quale vive una grande parte dei fratelli e delle sorelle planetarie.

Esiste una forza politica nella società che, quando direzionata strategicamente, esercita in tutta la sua pienezza il diritto e il dovere di richiedere alle forze in campo l’onorevole compimento dei diritti umani.

È una “forza intima”, pacifica ma attiva; soave nella tolleranza, mai violenta, ma perenne nell'esigenza continua di costruire la pace, la concordia e la consapevolezza dell’urgente necessità di migliorare le condizioni della vita sulla Terra. Esercitare questa forza nel quotidiano delle nostre esistenze, agendo localmente ma con l’attenzione volta all'importante aspetto planetario, è il dovere di ciascuno di noi.

Rispettare le forze politiche stabilite, i governi regionali e nazionali che s’impegnano per il miglioramento continuo delle condizioni di vita di tutta la razza umana, valorizzare le organizzazioni rappresentative di carattere mondiale – imprescindibili per l’evoluzione terrestre – ma, soprattutto, divulgare la necessaria coscienza dell’unità planetaria davanti al cosmo, questo è il cammino.

In realtà siamo tutti cittadini cosmici nell'esercizio di una possibile cittadinanza planetaria, come del resto lo sono tutti i fratelli e sorelle sparsi per i molti mondi di questo Universo.

Tuttavia, a causa dell’attuale stadio di percezione che caratterizza chi vive sulla Terra, raggiungere la consapevolezza del pieno esercizio di tale cittadinanza, a qualunque livello si tratti, è la nostra grande meta.

Se sei d’accordo con i principi e gli obbiettivi della cittadinanza planetaria, unisciti a noi con il pensiero, le intenzioni e i comportamenti.

Assumi con te stesso la responsabilità di costruire sulla Terra questa utopia, che è stata ed è l’obbiettivo di tutti quelli qui venuti per insegnarci i principi del pieno esercizio della cittadinanza cosmica, testimoniando l’amore come comportamento basilare ed essenziale della convivenza fra gli esseri.
Diffondi questa idea, in special modo fra le giovani generazioni.

Sogna e lavora per un mondo migliore. E sappi che molti altri stanno facendo esattamente lo stesso.

Questo è un messaggio di fede e di speranza nella vita e nella nostra capacità di renderla degna, sempre più.




(Post di Facebook del 2 gennaio 2013)





giovedì 10 gennaio 2013

INIZIA IL GRANDE ANNO NUOVO - 1°

In questo mondo dove l'etica è solamente materia di studio nell'ambito della filosofia, dobbiamo riportare la "moralità" al centro del dibattito, e soprattutto attorno ad ogni azione sociale.
E' necessario avere un unico intento, altamente etico, dove la moralità si trasformi in rispetto, solidarietà e dignità.
La dignità, personale e collettiva, la solidarietà senza limiti, il rispetto di ogni forma di pensiero e di azione, che apporti risultati visibilmente positivi in direzione della coesione sociale, sono le uniche cose che ci restano e per le quali vale la pena impegnarsi, e lottare.
In un mondo che ha invertito la scala dei valori, dando enfasi a ciò che è superfluo, effimero o dannoso, a scapito dell'essenziale e costruttivo, solo l'attivismo spirituale può sperare di ribaltare l'ordine delle priorità, riportando l'uomo - e la sua specialità di essere evolutivo - al centro dell'attenzione politica.
Non sono i "mercati" i protagonisti della corsa allo sviluppo, né il benessere inteso come accumulo di ricchezze. Tanto meno lo sono i "partiti", o i movimenti che a questi si contrappongono senza porre la componente spirituale, che ci caratterizza, come cardine di ogni piano futuro che interessi la collettività sociale.
L'attivista spirituale lo sa bene, perché il cuore e la sua coscienza glielo hanno sempre detto, e anche perché sente il suo corpo fremere, in attesa dell'azione.
Prepariamoci, allora, perché presto... saremo chiamati.


(Post di Facebook del 1 gennaio 2013)



domenica 6 gennaio 2013

COSI' FINISCE IL 2012


Cari amici, 
di seguito riporterò, oggi e nei prossimi giorni, alcuni commenti fatti nella mia pagina di Facebook che illustrano il modo in cui ho affrontato - e ho spronato altri ad affrontare - questo speciale mese di dicembre. Essi sono però solo l'introduzione alla nuova fase che si sta aprendo, e che cercherò di accompagnare secondo il mio modesto modo di intendere le cose... quindi, buona lettura.


27 dicembre

L'attivismo spirituale non è l'ultima trovata nel campo delle manifestazioni culturali, né una setta religiosa, un circolo ideologico o l'ennesima associazione di "libere idee", ma l'espressione naturale dell'essere umano.
Nasciamo attivisti spirituali, fomentando con i primi gesti da neonati la serenità, la commozione e l'amore in chi ci si avvicina, suscitando in chiunque sentimenti di rispetto e solidarietà.
Poi cresciamo, e con l'interazione con la società civile perdiamo, poco a poco, queste capacità, trasformandole in competizione, possesso e aggressività, e nel momento in cui - ormai adulti - dovremmo esprimere il meglio delle potenzialità della nostra specie, ci ritroviamo anestetizzati e robotizzati da schemi economico-sociali che ci imprigionano, e assurdamente noi stessi, pur avendo la chiave della liberazione, la buttiamo al vento, conformandoci.
E ci lamentiamo, avanzando nell'età schiacciati dalle regole che ci hanno imposto, e che a nostra volta imponiamo, senza un punto di riferimento stabile che ci permetta di inquadrare lo sviluppo individuale e collettivo verso un metodo intelligente di convivenza e interazione, trascinandoci in stati catatonici, dove sistematicamente obblighiamo al silenzio i moti della coscienza, quella stessa coscienza ( o spirito, se così preferite ) che ci guida nel lungo processo esistenziale, d'incarnazione in incarnazione.
Il tesoro delle informazioni, delle conoscenze, delle intuizioni del nostro spirito - che dovrebbe rappresentare il cardine di tutte le scelte da compiere - non viene più utilizzato, e ci beiamo della nostra ignoranza, totale o parziale, difendendola fino alla morte, non senza prima, però, averne piantato i semi nelle generazioni che ci seguono, e di cui siamo (sic!) i padri.
E' ora di modificare questo quadro!
Dobbiamo riappropriarci dell'informazione, di tutta la conoscenza, dei mezzi e dei modi di produzione, e dobbiamo farlo mossi dall'equilibrata centralità della visione spirituale, applicata poi ad ogni contesto sociale con cui interagiamo.
Essere fautore di questo cambiamento, in se stesso e negli altri, è l'unico compito che ha l'attivista spirituale.
In lui, e solo in lui, risiede la vera chiave della "liberazione" della specie, quella traslazione dei principi spirituali nelle attività della dimensione fisico-materiale, che si chiama "evoluzione".
Non c'è altro cammino, ed è arrivato il momento di percorrerlo!



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