venerdì 25 gennaio 2013

DIGNITA' - TOLLERANZA - SOLIDARIETA'



La tolleranza è una attitudine mentale fra le più nobili dell'essere umano, perché introduce a uno dei migliori, e più produttivi, sentimenti di cui siamo possessori: il perdono.
Il perdono, infatti, è lo strumento per eccellenza della pacificazione e dell'armonizzazione del proprio sé con tutto ciò che ci circonda.
Il perdono per sé stesso è una scelta che deve essere prodotta sempre, in qualunque occasione, anche nella peggiore, perché non esiste esperienza - per terribile che ci possa sembrare - che non faccia parte del cammino che abbiamo deciso di percorrere, sulla strada dell'evoluzione.
Comprendere questo significa capire l'inesistenza della dualità tra bene e male, e contestualizzare, al contrario, la loro perfetta complementarità.
Come potremmo individuare con certezza il buon cammino, senza conoscere quello a lui contrario?
Il male, il dolore, la tristezza, lo squilibrio emotivo, sono solo mezzi che la matrice quantistica utilizza per insegnarci a vivere nel bene e nel bello, mettendoli a confronto con i loro contrari.
Il perdono per gli altri è la logica conseguenza di questo atteggiamento mentale, e ci porta a disseminare amore, e a riceverne.
È nello scambio tollerante di esperienze personali che esprimiamo la saggezza di esseri planetari, di spiriti eterni che hanno imparato la lezione, e che sono pronti ad insegnarla ad altri.
L'attivista spirituale sa che, se vuole conoscere la propria essenza divina, deve essere capace di seguire la strada della tolleranza, del perdono, della comprensione di sé e di ciò che lo circonda, e dell'attuazione delle regole che delimitano in modo netto il cammino comune dell'evoluzione.
Non solo non ha paura di sbagliare, ma se ne felicita quando ciò avviene, perché sa che sta per imparare - attraverso la sua stessa esperienza - a percorrere il buon cammino.
L'attivista spirituale, quindi, conosce il rimpianto, ma non il rimorso, e sceglie il coraggio, e mai la paura, per rendere visibile e concreta - a sé stesso e agli altri - la migliore carta che ha da mostrare nel gioco della vita:quella della profonda riforma intima.



(Post di Facebook del 19 gennaio 2013)


giovedì 24 gennaio 2013

DIGNITA' - TOLLERANZA - SOLIDARIETA'


La solidarietà è l'atto pratico che più si avvicina al pensiero cristico dell'amatevi l'un con l'altro. 
È un gesto apparentemente semplice, sicuramente fattibile, e per le sue caratteristiche intrinseche è quanto di più denso si possa produrre, nel campo dell'amore, dall'essere umano. 
La solidarietà innesca un meccanismo a reazione che coinvolge non solo chi fa, e chi riceve, ma anche chi osserva, producendo vibrazioni di altissima frequenza che, assieme, contribuiscono a formare potentissimi campi morfogenetici che influenzano direttamente la matrice quantistica del creatore (Yahweh o Pinco pallino, se volete chiamarlo così).
Produrre questi effetti vibratori quotidianamente, o ogni qualvolta se ne abbia la possibilità, è uno dei compiti specifici dell'attivista spirituale, in qualunque ambito questo operi.
Si può essere fornitore di servizi, o un professionista, o un operaio, o una casalinga, un maestro o un borseggiatore, e dedicare parte del proprio tempo a favore di qualcun altro - un qualunque bisognoso - ed ecco che il meccanismo entra in funzione, producendo quello che in cielo chiamano "amore".
La solidarietà è un'arma segreta, più silenziosa di un satellite spia, più precisa di un drone americano, più deflagrante di una bomba nucleare... i suoi effetti si formano nell'invisibile, e cadono come pioggia sottile nel mondo visibile, inondandolo goccia a goccia, e fornendo così altra linfa vitale per il movimento dei suoi abitanti.
L'attivista spirituale riconosce la profondità e la veracità di quest'azione, la esercita e sprona gli altri ad esercitarla, perché sa che è solo così che può trasportare perdono e misericordia sulla terra, e onde d'amore in cielo.




 (Post di Facebook del 18 gennaio 2013)









lunedì 21 gennaio 2013

INIZIA IL GRANDE ANNO NUOVO - 7°

Dopo le bombe di Sarkozy sulla Libia, fomentando un massacro di popolo al solo scopo di rafforzare le posizioni della Francia nel mercato energetico, ecco quelle di Hollande sul Mali. E' questo il modello d'Europa democratica a cui tutti gli schieramenti politici italiani ci vogliono far aderire? 
Noi attivisti spirituali ci dissociamo, e dissentiamo con tutta la forza che la ragione e il cuore ci dà. No alla guerra, no al mercato delle armi, no all'imposizione del forte sul debole: il tempo della caccia grossa è finito: la pace, la solidarietà, la tolleranza sono le nostre parole d'ordine, e nessuno potrà imporci il ritorno alla barbarie...


(Post di Facebook del 14 gennaio 2013)






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