mercoledì 1 giugno 2011

Maggio: segnali e profezie

Anche questo mese di maggio è passato, e niente di nuovo è successo sotto i cieli! 
Davvero? Vediamo.
Il terremoto predetto da Bendandi, quello che l’11 del mese avrebbe dovuto distruggere Roma, non c’è stato. Quello di Los Angeles, nemmeno. L’esplosione apocalittica in Giappone, manco l’ombra. E allora?
A dire il vero, bisogna annoverare che il giorno 11 un terremoto c’è stato, ma a mille chilometri di distanza, in Spagna. Che una spaventosa  concentrazione di tornado, mai vista prima,  ha fatto la sua comparsa nei cieli americani. Che i reattori di Fukushima stanno continuando, a tutt’oggi, ad espellere chissà quanto materiale radioattivo nell’ambiente.
A voler essere possibilisti, quindi, potremmo dire che il terremoto mediterraneo s’è verificato (pensandoci bene a Roma è tuttora in atto quello dell’ 11° della scala Realpolitik), che la natura ha comunque colpito in modo nuovo gli americani, e riguardo al disastro nucleare giapponese … in realtà potrebbe essere già avvenuto, solo che nessuno ce l’ha ancora detto.
I libri dell’antichità hanno sempre evidenziato l’apparire di una crescente produzione di segnali, nel periodo che sarebbe stato prossimo  all’arrivo del Grande Cambiamento … ed è comunque quello che a me sembra stia esattamente succedendo.
Non datemi del sognatore … da tempo, la mia personalità si è abbastanza sedimentata. Permettetemi, però, di dire che se nel giorno del comizio finale della campagna politica di Milano, sopra il palco di Pisapia, poco prima che lui apparisse, un fulgido e splendente doppio arcobaleno ha spalancato il cielo, beh, qualche attimo di coinvolgente emozione ha avuto ragione di esistere, e non solo per me. 
E resto in attesa d’altro … attento osservatore, senza illusioni, ma certamente sempre più sbalordito davanti all’efficienza del meraviglioso  linguaggio dei segnali.



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