lunedì 30 luglio 2012

BOLLETTINI: Tutto è cominciato come un gioco... o quasi.

Tutto è cominciato come un gioco... o quasi. Vedevo, nei resoconti delle canalizzazioni, e soprattutto nelle reazioni delle persone che le seguivano, un crescendo di aspettative, basate però su delle prospettive - a mio modo di vedere - incomplete, perché carenti del quadro spirituale effettivo, quello che le avrebbe dato un senso.
 Dall'alto della mia sincera "saccenza" conoscitiva di quel quadro, credevo di poter aiutare nella comprensione della realtà delle cose - ovviamente sempre dal mio punto di vista - correggendo le impostazioni interpretative, e soprattutto dicendo quello che gli esponenti delle civiltà extraplanetarie non osano dire, o che - credo - neanche loro sanno.
Perdonatemi ancora questa saccenza, ma in questo universo ognuno ha la sua parte specifica di servizio, e quello che compete a me, e ad alcuni pochi altri esponenti del gruppo Atlan di Natal, è quello della divulgazione delle rivelazioni che il Signore Yahweh, il Maestro e il Signore Shiva (Sai Baba), per motivi non chiari nemmeno a noi, ci hanno onorato di ricevere.
Ho visto, nei tanti autori, scrittori, medium e contattisti conosciuti in questi anni, una carenza di fondo nell'individuazione del vero scenario spirituale che avvolge la nostra realtà fisica, e non osando contraddire o controbattere le loro asserzioni, per rispetto del loro servizio e per scrupolo personale (quello, appunto, di non essere saccente), ho deciso che questo mio scrivere bollettini "scherzosi" sarebbe potuto essere un buon strumento per dire ciò che sentivo di dire, senza urtare troppo la sensibilità altrui.
Oggi, però, sempre più gente mi tratta come se fossi, o mi credessi, davvero un ET. Niente di strano, anche perché non solo io, ma la grande parte delle persone che mi ascoltano o mi seguono, sono extraterrestri, nel senso che hanno un'origine cosmica che va ben al di là delle ripetute incarnazioni sul pianeta Terra.
Quello che però reputo strano è che con sempre maggior convinzione mi ritrovo a scrivere come se davvero facessi parte di questo quadro cosmico, come se fossi una specie di "rappresentante" di qualcuno, che non so bene chi sia, e che attraverso le mie parole esprime quello che non riesce attraverso la mediazione dei canalizzatori ormai ufficiali. Questo, per me, non è nessuna novità, già che da anni scrivo libri e faccio conferenze ispirato da entità invisibili che guidano la mia mano, e sorreggono la mia mente.
Il gioco, quindi, non è più un gioco, ma una parte accessoria del mio servizio.
Non so se tutto ciò valga la pena... i miei amici mi deridono, la mia compagna mi chiede di restare con i piedi per terra, alcuni pochi amici cliccano un mi piace su facebook... forse è meglio non continuare, e lasciare che la realtà si mostri per quella che è, quando sarà venuto il momento.
Mi fermerò a pensare... poi deciderò.



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