domenica 14 aprile 2013

SULL'IGNORANZA

Vedo mille volti, mille mani alzate, mille voci che dicono: Io ho capito, io so cosa si deve fare, io ho la Verità... inorridisco... poi vedo uno tra la folla che sembra assomigliarmi. Cerco uno specchio che rifletta la mia immagine, la guardo nel fondo degli occhi e le dico: se davvero sei tu quello, poveretto, come sei messo male!
Confuso, cerco una risposta nel mondo della coscienza, ma non arriva mai... provo allora a riconoscermi nel mio essere più profondo, quello spirituale, ma è peggio che andar di notte.
Sconsolato, parlo con il Padre, l'unico che veramente mi ascolta, senza giudicarmi: mi hai donato l'assenza di paura, e l'immagine della mia appartenenza a Te, ma a cosa mi serve, Padre mio, se non riesco neanche a capire se sono tra quei volti, quelle mani, quelle voci?
Meglio sarebbe tornare nella dolce culla dell'ignoranza, e tornare a sognare...e mi ributto nella realtà.
 
...

Ha un qualche senso parlare a un bimbo in prima elementare di funzioni trigonometriche, sperando che le capisca, e le sappia applicare?
Perché allora noi, esseri evolutivi alle elementari nella scuola dell'esistenza, pretendiamo di conoscere, o di insegnare, cos'è l'Amore?
Meglio faremmo a dedicarci a un apprendistato graduale, imparando prima ad esercitare tolleranza e solidarietà, e poi a riconoscere, in noi e negli altri, la dignità dell'essere umano.
Solo dopo potremo pretendere di cominciare a comprendere l'essenza del Padre, e dei nostri spiriti. 



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