mercoledì 22 maggio 2013

SONO SOLO UN GIARDINIERE...

Sin da quando sono tornato in Italia - tre anni fa circa - s'è formata in me l'opinione che l'unica soluzione intelligente per poter uscire dalla situazione caotica in cui, economicamente e socialmente, ci ritroviamo, è abiurare gli accordi presi in ambito europeo, svincolandoci dalle politiche comunitarie e dall'euro, riprendendo il cammino di una sana ma difficile autarchia iniziale, per poi riconquistare lo spazio che ci siamo guadagnati agli occhi del mondo con la nostra capacità di crescere tra le macerie, con estro e concretezza.
So d'altronde che i piani dell'Alta Spiritualità prevedevano - o meglio, auspicavano - quest'unione dell'Europa che oggi stiamo provando a mettere insieme.
I tempi erano diversi, è vero, e anche i personaggi chiave. Secondo i nostri mentori spirituali, infatti, in un'Europa unificata territorialmente e politicamente dall'azione di Napoleone Bonaparte, dovevano affiancarsi - in un primo tempo - una nuova impostazione di carattere pedagogico, ad opera del Prof. Pestalozzi, in Svizzera, che superasse le contraddizioni delle visioni cattoliche e protestanti nell'ambito dell'insegnamento scolastico, e un'altra di carattere etico/morale, a carico delle rivelazioni spirituali affidate al "codificatore" Allan Kardec, che avrebbe rivelato agli occhi del mondo l'effimera rappresentazione della realtà per come l'avevamo - noi europei - da sempre interpretata. A suggello di questa combinazione di azioni politiche, pedagogiche e culturali, sarebbe intervenuta l'opera di Karl Marx, che avrebbe dato all'impostazione economico-sociale di quei tempi tutt'altra valenza, inserendola in un contesto di "assoluta giustizia democratica" che, portato ai suoi estremi, avrebbe caratterizzato la nuova società civile come un centro di condivisioni, e non di divisioni.
La storia ci insegna che, invece, tutto questo piano andò all'aria, e i protagonismi e le contraddizioni degli agenti inseriti in questo contesto la fecero da padroni.
Oggi, ci ritroviamo buttati a capofitto nel tentativo di riedificazione di questo progetto antico, ma senza tutti i presupposti spirituali su cui si fondava in origine, e quindi monca di radici.
Data la mia naturale propensione al rigetto delle "minestre riscaldate", quindi, credo che quel piano non sia più riproponibile, e l'apparenza, ma anche la sostanza delle cose, sembra spingere in altra direzione.
Ecco che allora mi ripresento con il progetto dell'Attivismo Spirituale, la nuova colla che permetterà a noi italiani di sperimentare un percorso inedito, alla ricerca del modo di costruire il nuovo edificio sociale, culturale, politico ed economico, basandolo questa volta sull'edificazione di possenti colonne di pragmatismo animistico, o meglio fondato sulla conoscenza dei meccanismi spiritual/Karmici che sottintendono, e sovraintendono, ogni aspetto di quella che noi chiamiamo realtà fisica.
Il tempo dirà se sono rose, e se fioriranno... prima qui, e poi chissà dove. Io sono solo un giardiniere, e il mio lavoro è quello d'innaffiare, e togliere le foglie morte... tutto il resto sarà fatto da chi di competenza.
E speriamo in bene, almeno questa volta...




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