lunedì 11 luglio 2011

Se non ora, quando ?


    
Ogni volta che vengo visitato da quell’uccellino che sorvola il mondo quantico, le notizie che ricevo sono sempre illuminanti… anche se non necessariamente buone.
La “new of the year” è che Mister B., che già sapevamo essersi grandemente ridimensionanto in quel mondo, è ora definitivamente scomparso. Non c’è più!
Dove mai sarà finito?
E’ in ritiro spirituale, preparandosi a subire un vero “processo epocale”: quello in cui lui sarà imputato, pubblico ministero e giudice di sè stesso.
Purtroppo, così come per la faccenda Mondadori, anche questa sentenza è già data per scontata: sarà di condanna, senza appello. Mister B. sarà costretto ad ammettere le proprie colpe e… incredibile ma vero, a pentirsi, rammaricando le opportunità perdute e il risultato prodotto. E’ l’unica maniera – questo ben presto lo scoprirà – per sperare di avere ancora un’opportunità esistenziale dove possa, un’altra volta, l’ennesima – fare i suoi buoni propositi di sempre, e ritentarci ancora.
Brutte notizie, per lui, sono però in agguato: non gli sarà più concesso!
Nella profonda trasformazione morale per cui il pianeta passerà, a partire dai prossimi mesi, quando il processo della “reintegrazione cosmica” affronterà il suo lato più eclatante, quello del contatto con la realtà spirituale e extraplanetaria, il suo ruolo non è più previsto, almeno non nei termini che lui vorrebbe: sarà ancora l’esempio, è vero,  ma stavolta quello dell’uomo peggiore, l’amorale.
La sua fiamma si spegnerà, più o meno mestamente, e dopo un breve periodo in stato di brace, diverrà cenere da disperdere a mare (possibilmente nelle vicinanze della Fossa delle Marianne).
Auguro all’ “essere di luce” attualmente incarnato in Mister B. (tutti noi siamo nella stessa situazione) di riflettere, capire, emendare quel che può, correggersi. L’esito di un’operazione così complessa aprirebbe enormi spiragli di comprensione dell’immane e immensa giustizia che si opera nel mondo dei cieli, portandoci ad una conclusione logica : se funziona così anche per lui, a maggior ragione può funzionare per noi.
Confermo l’ipotesi: Dio esiste, e la sua giustizia anche, ma non per questo permetterà a Mister B. ( e a tutti quelli che sono a lui simili ) di tornare fra di noi a fare altri danni.
Bye Bye Mister B. La sua compagnia è stata interessante, piena di vicissitudini e colpi di scena, a volte anche utile ma, tutto sommato, preferiamo perderla, anche se non sapremo cosa fare il giorno dopo, subissati come saremo dal languore della tediosa “normalità”.
Senza odio, senza rancori, senza pentimenti…
Se fosse solo questa, la notizia dal mondo quantico non sarebbe poi gran cosa: che la storia stia per finire male, lo sapevamo già tutti.
Quello però che non sappiamo, è che sta per finire peggio.
Cominciano – e come potrebbe essere differente – a definirsi gli scenari generali, quelli che ci riguardano direttamente.
Sembra che, nel misterioso campo energetico-quantistico, cui solo l’uccellino ha accesso, anche la luce di Tremonti si sia spenta.
Da sempre uomo delle corporazioni – quelle che affamano, avvelenano, compiono scempi del pianeta e dei suoi abitanti – si è ritrovato con una patata assai bollente tra le mani: quella di convincerci che lui non conosceva il suo braccio destro, quel signor Milanese. Che lui pensava, forse, fosse il cugino di Mubarak, e che chiudere un occhio sulle sue “intemperanze finanziarie” avrebbe contribuito ad evitare una “turbolenza internazionale” che avrebbe sicuramente scosso i “mercati”, a scapito dell’amata Italia.
Forse gli sarebbe più facile, anche se meno onorevole, fare proprio quello che sta facendo: dire che a lui niente risultava, che lo credeva una persona per bene, un bravo collaboratore. Una vera “figura di merda” , per dirla alla Emilio Fede, da incompetente, “boccalone” o “cretino” , per usare le stesse parole con cui il Giulio nazionale ha definito il suo “compare” alla Pubblica Amministrazione. Una “cazzata”, comunque, come quella di accettare di ricevere dal suo subordinato un regalo da cento mila euro annuali (l’affitto della casa romana in cui risiede) senza chiedersi da dove li tirasse fuori, ‘sti soldi.
Per uno a cui sono affidati i risparmi di settanta milioni di persone, e il patrimonio di una Nazione, la cosa non promette bene, almeno non per noi.
I “mercati” di cui questi signori sono servi, le corporazioni da cui hanno attinto la linfa vitale che li ha animati fino a ieri, li hanno già giudicati: non servono più. Né loro, nè l’Italia e gli italiani.
Da domani cominceranno le speculazioni: nella borsa per svilire e far passare di mano il potere economico finora concentrato nelle mani di Mister B.,  a quello di un prossimo, ipotetico Mister X;  nei mercati finanziari per assaltare il caveau Italia, ora senza guardie né sistemi d’allarmi.
Qualcuno ci guadagnerà molto, sicuramente non noi. Il nostro ruolo sarà solo quello degli spettatori paganti, almeno in questo primo momento. Se nel futuro sapremo fare tesoro di questa esperienza, forse sarà stato solo un brutto momento, che sorpasseremo, se no…
Fra qualche settimana, comunque, cominceremo a vedere le prove del nuovo “show”, quello che cercherà di essere infilato nel palinsesto sconvolto del “programma Italia”. Protagonisti: Bersani, Casini, Di Pietro, Bossi, Napolitano.
Gli attori non sono un granchè: si va dai pupilli dell’ “anima sporca” del comunismo – D’Alema – a quelli che hanno regolati i loro ormoni adolescenziali in base al quarantennale “orgasmo democristiano”, agli incattiviti dalla mancanza di riflettori sui loro volti, ai rincoglioniti… ce n’è per tutti, anche per il buon vecchio Nap, che se non ricordo male all’epoca del vecchio PCI, e del suo corrotto apparato di potere simil-cooperativistico, era uno dei dirigenti massimi, uno di quello che articolava, che manipolava. E’ vero, bisogna ammetterlo, oggi si sta redimendo, cercando di far il buon Presidente… meglio tardi che mai ma… voi vi fidereste davvero?
Le testimonianze sulle esperienze di pre-morte, quelle che avvengono durante un coma o cose simili, riportano sempre la visione di un tunnel sempre più buio, improvvisamente rischiarato da una luce onnipresente, avvogente e confortante… così in cielo come in terra, stiamo entrando nella parte più oscura del tunnel, quella che ci porterà alla luce. Speriamo di uscirne presto!
Apparentemente crudele, il destino che ci è riservato, a noi italiani, è invece l’esatto contrario: una incredibile opportunità di crescita, a tutti i livelli, cominciando dal più importante, quello morale.
Ci verrà dato di decidere, una volta per tutte, quello che vogliamo essere: zuppa, pan bagnato o qualcosa d’altro, e quello che faremo di noi, dei nostri figli e nipoti, della nostra terra, sarà il risultato della nostra essenza, individuale e collettiva.
Diciamo che siamo orgogliosi di essere italiani? Bene, sembra sia arrivato il momento di mostrarlo. Se non ora, quando?




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