giovedì 4 novembre 2010

Cosmogonia - L'inizio



La nostra storia comincia 900 mila anni fa, nel sistema planetario noto con il nome di Cappella, una stella lontana milioni di anni luce dal globo terracqueo. In quel sistema, popolato da esseri in sintonia con le grandi leggi universali, di eccelse conoscenze nel campo scientifico e morale, uno dei loro rappresentanti, di nome Yel Luzbel, fra i più autorevoli, dinamici e intelligenti di quel popolo, cominciò a nutrire seri dubbi sull’autenticità della delega che il sovrano spirituale della galassia, il Maestro, diceva di aver ricevuto direttamente dal Padre, con cui si dichiarava “essere Uno”.
Il Maestro – che noi conoscemmo  molto tempo dopo con il nome di Gesù - risiedeva in un piccolo mondo appartenente a quel sistema, Orbum, da cui amministrava le grandi questioni spirituali dei sistemi di mondi che Gli erano stati affidati, avvalendosi della collaborazione di consigli planetari e interplanetari che a Lui facevano riferimento per ogni questione di interesse delle aree di loro amministrazione. Ciò che Luzbel intendeva scoprire era una prova dell’allegata autorità del Maestro, o della propria esistenza del Padre, che non aveva mai visto né sentito. In nome di quel Padre, infatti, erano decise tutte le questioni di maggior importanza agli effetti evolutivi del pianeta cui apparteneva.


Lui sapeva – tutti nel sistema di Cappella lo sapevano – di essere uno degli esseri più evoluti di quella civiltà, uno dei maggiormente in vista, una vera autorità in campo morale ed intellettuale, e non capiva la ragione del non poter avere un accesso diretto, come il suo Maestro, alla massima autorità del Cosmo.
Cominciò sommessamente, da solo, per poi iniziare a diffondere questo stesso dubbio nella cerchia dei suoi affetti più intimi. Alcuni simpatizzarono subito con le sue idee, altri cercarono di fargli intendere l’enormità del suo gesto, della contestazione “politica e morale“ che stava muovendo al Sovrano Celeste.
Yel Luzbel non si fece intimidire dai molti moniti che riceveva, né dai sorrisi di mesta comprensione del suo Maestro, che in ottemperanza alla legge del libero arbitrio non si permetteva minimamente di rimuovere l’amato fratello dai suoi propositi, né di convincerlo dell’impossibilità di soddisfare le sue esigenze.
Come avrebbe potuto spiegare a Yel Luzbel l’essenza del Padre? Se fra un ameba e un insetto v’è una enorme distanza evolutiva, e così fra quest’ultimo e un uomo, e fra questi e un angelo, e così via, lungo l’interminabile scala evolutiva di esseri e divinità che porta fino alla perfezione del Padre, come avrebbe potuto quel suo amato figlio comprendere concetti e fatti completamente al di fuori della sua portata intellettuale e morale? Alla stessa stregua di un insegnante delle elementari che mai introdurrebbe fra la sua scolaresca nozioni e concetti che questi non potessero comprendere, così il Maestro s’era obbligato ad agire, tacendo e permettendo che Luzbel e i suoi ormai molti seguaci proseguissero nella loro opera di convincimento altrui.
In un batter d’occhio però – secondo i dilatati tempi cosmici – i dubbi e le questioni poste da Luzbel si sparsero prima in tutto il sistema stellare di Cappella, proseguendo poi per altri sistemi di mondi sparsi per la galassia, con cui da sempre v’era stato un interscambio di conoscenze, materie prime e tecnologie.
Ad un certo momento della nostra storia, quindi, ben 19 pianeti, tutti interni alla Via Lattea, avevano aderito ai propositi dei “ribelli”. Fu a questo punto che il Maestro riunì i consigli planetari dei mondi in questione per illustrare quello che, a Suo vedere, sarebbe stato necessario fare. 
Il pericolo di vedere allargarsi a dismisura lo squilibrio energetico che la massa dei pensieri distorti di tutti quegli esseri coinvolti creava - e avrebbe ancora creato durante i contatti che questi avrebbero potuto avere con civiltà sempre più lontane - faceva intravedere un enorme, potenziale danno a tutto l’ambiente vibratorio nel quale si costituiva l’Universo, e questa era una cosa che non si poteva permettere che accadesse. Si decise, così, di stendere come un velo protettivo, un cinturone energetico che sarebbe stato accoppiato ad ognuno dei mondi coinvolti, in modo da impedire a coloro che si trovassero all’interno di uscire, e a quelli che erano all’esterno di entrare. I diciannove mondi vennero così posti in un isolamento totale, decretando con questo provvedimento l’inizio di quella che venne conosciuta col nome di “ribellione di Lucifero”, o “teoria degli angeli decaduti”.


Il pericolo di vedere allargarsi a dismisura lo squilibrio energetico che la massa dei pensieri distorti di tutti quegli esseri coinvolti creava - e avrebbe ancora creato durante i contatti che questi avrebbero potuto avere con civiltà sempre più lontane - faceva intravedere un enorme, potenziale danno a tutto l’ambiente vibratorio nel quale si costituiva l’Universo, e questa era una cosa che non si poteva permettere che accadesse. Si decise, così, di stendere come un velo protettivo, un cinturone energetico che sarebbe stato accoppiato ad ognuno dei mondi coinvolti, in modo da impedire a coloro che si trovassero all’interno di uscire, e a quelli che erano all’esterno di entrare. I diciannove mondi vennero così posti in un isolamento totale, decretando con questo provvedimento l’inizio di quella che venne conosciuta col nome di “ribellione di Lucifero”, o “teoria degli angeli decaduti”.







( Testo tratto da una mia pubblicazione  su nonsoloanima.tv )





2 commenti:

  1. Molto interessante, avevo già sentito qualcosa di simile ma il tuo racconto mi sembra particolare e mi sta chiarendo una situazione che ho sempre sentito complessa e confusa.
    Una curiosità: quali sono le tue fonti, da dove hai tratto queste informazioni?
    In attesa della seconda puntata ti saluto e ringrazio.
    Rossella

    RispondiElimina
  2. le fonti - come sempre in questi casi - sono necessariamente molteplici, e dal loro intreccio, dalle loro connessioni, nascono le teorie presentate.
    In primo luogo abbiamo le testimonianze dirette di chi "comunica" con il mondo spirituale, i medium.
    Alcuni di loro mi permettono di seguire il loro "lavoro" da vicino - e sono quelli che fanno parte del mio gruppo di studi, Atlan - molti altri ci rendono invece partecipi attraverso i libri o gli altri media che utilizzano per esporre i risultati raggiunti .
    Lo stesso vale per i contattisti, altro contributo prezioso per comporre un quadro possibile, credibile.
    Ma la fonte maggiore credo sia sempre il nostro raziocinio, che ci aiuta a comprendere se e quando dare ascolto a cio' che gli altri dicono.
    E' quindi, alla fine, una scelta assolutamente personale quella di aderire ad un certo schema di pensiero, o ad un altro.
    L'importante, a questo punto, diventa solo la nostra sintesi, che applichiamo comunque a tutto quello che ci succede attorno.
    Spero cosi' di aver risposto alla tua domanda, ma ti invito a ricontattarmi se invece non fossi riuscito a farlo.
    grazie e ciao
    roberto

    RispondiElimina

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