martedì 4 dicembre 2012

Conferenza Roberto Numa




Cari amici lettori,
vi propongo il mio ultimo intervento pubblico.

Buon ascolto!











                                           




















1 commento:

  1. Durante la meditazione, il soggetto immanente, il meditante, deve pensarsi come servo e rappresentante del Soggetto Trascendente in esilio; tuttavia egli è anche il corpo e la mente, cioè, può unirsi al corpo e alla mente, che sono l’Anima. Egli realizza così l’unione mistica.
    Il Soggetto Trascendente si unisce all’Anima grazie al soggetto immanente, il figlio.
    Eternamente uniti - Eternamente separati.
    Stiamo riscattando la relazione tra il Sé e l’Anima.
    Per sua natura il soggetto è inafferrabile, astruso, enigmatico; mentre l’Anima è per natura fruibile, accessibile.
    Res cogitans – la mente
    Res extensa – il corpo
    Il soggetto non è né il corpo né la mente. Nello stato di coscienza ordinaria, il corpo e la mente sono la sua prigione. Il corpo fisico è energia a basso livello vibrazionale. La mente è energia ad alto livello vibrazionale. Unendo consapevolmente il corpo e la mente al Soggetto Trascendente, il cavaliere redime la relazione tra il Sé e l’Anima.
    La relazione è la chiave che imprigiona o libera il soggetto.
    Restaurare la relazione, è come imparare una lingua straniera: all’inizio si sorride impacciati.

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