mercoledì 16 gennaio 2013

INIZIA IL GRANDE ANNO NUOVO - 5°

Nell'ambito dell'informazione - uno dei compiti principali dell'attivista - la denuncia è lo strumento più eclatante, di cui faremo grande uso. Ogni nucleo dovrà individuare nel proprio territorio le situazioni improprie o palesemente ingiuste, e trovare il modo di renderle note alla cittadinanza. Ci saranno battaglie nazionali che s'apriranno a livello locale - come le interpellanze comunali sulle scie chimiche, ad esempio, che ci permetteranno di rendere evidente un problema ad oggi ancora grandemente sconosciuto, o conosciuto solo parzialmente - ed altre ancor più grosse che si svolgeranno, invece, a livello territoriale maggiore, come quelle che riguardano la divulgazione dello stato attuale della messa in stato d'accusa del Premier e del Presidente della Repubblica per attentato alla costituzione, o quella che attualmente si svolge presso la Corte internazionale contro l'ignobile Papa e i suoi maggiori collaboratori, per il genocidio avvenuto, negli anni passati e recenti, in Canada.
A questo proposito costituiremo team di avvocati che possano fornire sia l'approccio giuridico corretto per le interpellanze popolari locali, per la lettura e interpretazione dei vari atti giudiziari di cui ci occuperemo, ma anche per garantire patrocinio gratuito ai casi più comuni che ingiustamente coinvolgono il cittadino, su indicazioni dei nuclei locali, e avvallo della struttura generale, che verrà costituita secondo modalità che verranno discusse sul territorio.
Avremo anche gruppi d'azione che si impegneranno nelle denunce "volanti", a mezzo di cartelloni che saranno ostensivamente esposti alle spalle dei politici intervistati presso i palazzi del potere di Roma, Milano, ed ogni altra città dove questi e i loro lacchè giornalistici si trovano per auto celebrarsi, e che riporteranno le nostre parole d'ordine: dignità, tolleranza, solidarietà. Lo faranno in modo da essere sempre inquadrati dalle telecamere, senza però ferire mai la legge o l'ordine pubblico, così da non poter essere penalmente perseguibili.
Lo stesso faranno altri piccoli gruppi, che agiranno simpaticamente "mascherati", e che seguiranno gli "onorevoli", gli alti funzionari statali, gli imprenditori e i giornalisti compiacenti, e i loro familiari, filmandoli da lontano, senza disturbare, durante i loro acquisti o divertimenti. Questi filmati saranno trasmessi in diretta, e annunciati attraverso le reti informatiche che creeremo, per dar modo a chiunque voglia assistere personalmente, di testimoniare la propria contrarietà, fino a che la pressione e la derisione popolare accompagni costantemente questa gente, al punto da obbligarli a "nascondersi". La stigmatizzazione sociale sarà l'arma che punteremo, contro tutti quelli che ad oggi pensano di potersi burlare del giudizio popolare.
Il nostro team giuridico e tecnico di esperti, che costituiremo, studierà le carte e gli altri documenti video, che comprovano oltre ogni ragionevole dubbio che l'attacco alle torri gemelle non s'è mai verificato come ce lo hanno descritto, e promuoveremo un'azione popolare contro il governo americano che lo ha patrocinato, e tutti gli altri governi nazionali che lo hanno coperto con il loro consapevole e colpevole silenzio, obbligandoci a guerre che non abbiamo mai voluto, e sacrifici delle nostre libertà personali che non sarebbero mai stati necessari.
Intaseremo le procure con denunce circostanziate, e faremo un portale ove ogni cittadino potrà verificare lo stato delle cose, e le nefandezze dei gruppi dominanti che cercano di confonderci, manipolarci, asservirci. Non risparmieremo nessuno che lo meriti, ma non saremo giustizialisti o giacobini... il nostro compito è risvegliare le coscienze, non aizzarle in altre guerre, oltre a quella - terribile - contro il conformismo sociale.
Cominceremo con poco, con quello che abbiamo, ma saremo costanti nel perseguimento dei nostri obbiettivi, fino a che le dimensioni della diffusione popolare avranno raggiunto livelli che obblighino le autorità a dare risposte effettive, vere, altrimenti... li metteremo tutti in stato d'accusa.
Sarà questo il livello di scontro più alto in cui ci imbatteremo, ma che non supereremo... ripeto, il nostro compito sarà di informare, non di sobillare la rivolta. Ma, se rivolta popolare ci sarà, non ci tireremo indietro, anche se a nostro modo: canalizzando ogni eventuale intenzione violenta in proposta pacifica e democratica, ma assolutamente ferma. Non avremo paura dello scontro, ma lo condurremo nei modi che noi sceglieremo, nell'assoluto rispetto delle persone e delle loro opinioni.
Costanza, tollerante fermezza, unicità d'intenti, veracità saranno le nostre parole d'ordine, nell'esecuzione di questa parte del nostro piano d'azione, e le perseguiremo finché non diventeranno le parole d'ordine di tutti, per il tempo che ci vorrà.
Namaste


(Post di Facebook del 9 gennaio 2013)

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